|
|
Latina (113.925 abitanti) è una città
del Lazio, capoluogo dell'omonima
provincia. Fu fondata il 30 giugno 1932
e inaugurata il 18 dicembre 1932 con il
nome di Littoria. Nel 1946 prese il nome
di Latina Sede vescovile, è situata nel
cuore della pianura pontina, a 62 km a
sud di Roma, 21 metri sopra il livello
del mare.
Storia
La città è stata fondata durante il
regime fascista il 30 giugno 1932 con il
nome di Littoria, per mezzo di un
progetto urbanistico che prevedeva
l'inglobamento di piccoli insediamenti
preesistenti. Il progetto fu guidato da
Valentino Orsolini Cencelli, Commissario
del Governo per la bonifica delle paludi
pontine intorno al "Quadrato" o
"Cancello di Quadrato", località
utilizzata come centro di raccolta dei
coloni (organizzati dall'Opera Nazionale
Combattenti) che iniziavano a popolare
le aree bonificate. È stata quindi
inaugurata il 18 dicembre 1932, con una
solenne cerimonia alla presenza di
Mussolini.
Il territorio comunale fu creato,
ricavandolo per la maggior parte da
quello dell'attuale Cisterna di Latina
(all'epoca Cisterna di Roma, poi dal
1935 Cisterna di Littoria), ma anche dai
comuni di Nettuno e Sezze. Fu eretta a
capoluogo della neonata provincia nel
1934.
La propaganda fascista sfruttò l'opera
della bonifica e la inserì all'interno
della battaglia del grano, per
combattere la crisi economica successiva
all'autarchia.
Il Duce si recava spesso nelle ex paludi
e sono note le immagini di Mussolini che
lavora il grano a torso nudo, insieme ai
coloni.
Il comune di Littoria fu popolato
("colonizzato", secondo l'ideologia
dell'epoca) con l'immigrazione massiccia
di coloni soprattutto veneti, friulani
ed emiliani, oggi denominati
nell'insieme comunità venetopontine, ai
quali furono consegnati i poderi
edificati dall'Opera Nazionale
Combattenti, similmente a quanto operato
nei limitrofi comuni della pianura.
Gravemente danneggiata dai bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale (nel 2005
all'intera provincia è stata conferita
dall'allora presidente Ciampi la
Medaglia d'oro al valor civile), nel
1946, con la caduta del fascismo,
dovette mutare il suo nome su pressione
degli alleati con motivi di simbolica
rottura con la dittatura fascista, e fu
ridenominata Latina assumendo nel nome
quello del territorio antico che la
circonda, ossia il Latium Novum.
Inserita, insieme alla provincia, nelle
aree tutelate dalla Cassa del
Mezzogiorno, conobbe negli Anni Sessanta
e negli Anni Settanta una straordinaria
crescita economica e demografica che
continua tuttora. Negli anni Settanta
nel suo territorio è stata insediata una
centrale nucleare poi chiusa nel 1986.
Oggi, Latina è una città moderna e
dinamica. Dagli anni novanta è
stabilmente attiva una sezione
distaccata dell'Università "La Sapienza"
di Roma, che dal 2000 ha visto
consolidare la propria presenza con una
stabile espansione dell'offerta
formativa e l'apertura di nuove sedi
ampie e definitive nel centro storico.
L'economia cittadina, dopo la crisi
degli Anni Novanta (crisi che ha
investito tutta l'area dell'Agro
Pontino) per la chiusura di importanti
siti industriali, sta conoscendo un
nuovo momento felice, grazie allo
sviluppo e alla crescita del turismo
delle note zone limitrofe (Sabaudia,
S.Felice Circeo) e del terziario, oltre
ad una sensibile ripresa
dell'agricoltura e delle aziende ad essa
collegate.
|
|
(Questo articolo è
rilasciato sotto i termini della
GNU Free Documentation License. Esso
utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Latina". ) |
|
|